Compiti per le vacanze !

“Non e’ possibile prendere una posizione netta pro o contro i compiti. Indubbiamente i #compiti hanno la
loro importanza, ma per scegliere quali, quanti e quando, e’ necessario tener conto dei processi che sottostanno all’apprendimento”. Commenta cosi’ Fulvio GIARDINA, presidente
dell’Consiglio Nazionale Ordine Psicologi (Cnop), l’invito del ministro Bussetti ad assegnare meno compiti per le vacanze. 
“Per alcune competenze serve l’esercizio e la ripetizione, mentre per altre occorre stimolare il pensiero critico, la creativita’ e sempre per tutti la #motivazione, l’interesse e la
curiosita’. Per sedimentare quanto appreso e’ indispensabile prevedere periodi di pausa- continua Giardina – le #vacanze permettono di alleggerire il carico dovuto agli impegni scolastici per ripartire con energia al rientro”. 
Per Lauro Mengheri, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, “e’ auspicabile ridurre i compiti di tipo carta-matita per stimolare altre modalita’ di accrescere le
proprie conoscenze, attraverso esperienze dirette (mostre, gite, confronto con gli adulti), per recuperare del tempo da dedicare
alla cura delle relazioni, allo stare in famiglia e ovviamente al sano gioco”. GIARDINA conclude: “Da tempo sosteniamo che il carico
dell’impegno #scolastico appare eccessivo per gli alunni ed e’ quanto mai opportuno ridurre i compiti per casa riconsegnando il #bambino al clima familiare, al tempo libero e a un #apprendimento piu’ informale caratterizzato da minori tensioni”.

POSSO CONTARE CON LE DITA?

Smettila di contare con le dita, non sei più un bambino piccolo! Quante volte ci siamo sentiti dire così a scuola. Come se usare le dita fosse una cosa infantile, di cui vergognarsi. Un pregiudizio antico quanto quello sui mancini, che un tempo venivano costretti a usare la destra come se ci fosse qualcosa di sbagliato nella sinistra.
Brian Butterworth, professore universitario di neuropsicologia cognitiva a Londra sostiene infatti che, senza una consapevolezza delle proprie dita della mano, neanche i numeri possono essere rappresentati normalmente nel cervello. Proprio per questo motivo dedicare un’attenzione maggiore all’uso e al ruolo delle mani mentre si impara a contare potrebbe essere cruciale nello sviluppo di basi matematiche solide sulle quali costruire poi le conoscenze trasmesse durante il percorso scolastico. Molti calcoli non possono essere eseguiti contando con le dita della mano, calcoli per i quali abbiamo bisogno di aver appreso e memorizzato un procedimento preciso, molti studi hanno dimostrato come nel nostro cervello si attivi un’area corrispondente alla rappresentazione della mano quando eseguiamo dei calcoli.
Questa associazione spontanea e inconscia ci fa capire che nonostante crescendo smettiamo di usare la mano per contare, il nostro cervello continua a farlo senza chiederci il permesso. Dai risultati di questa ricerca si possono ricavare numerose conclusioni: in primo luogo, aiutarsi a contare con la mano non è sbagliato. Anzi, etichettare questa modalità come infantile potrebbe anche nuocere all’apprendimento del bambino.

Contare con le dita

ApprendiMenti Estivi

Durante l’estate saranno attivi due laboratori:

Uno rivolto agli alunni delle scuole primarie e uno rivolto ai ragazzi delle scuole di primo grado.

supporto compiti estivi
Laboratori Estivi per elementari

Il laboratorio per gli alunni delle elementari è rivolto prevalentemente al supporto compiti estivi e parallelamente al potenziamento della abilità di letto-scrittura.

 

 

 

 

Il laboratorio per i ragazzi delle scuole medie, offrirà degli esempi pratici su come prepararsi a raggiungere un metodo di studio funzionale e autonomo, parallelamente verranno eseguite esercitazioni sulla produzione del testo scritto.