Educare ad Essere Presentazione Gratuita del Corso

 

corso educare ad essere

DESTINATARI

Il corso è rivolto ad operatori che lavorano nell’ambito psicologico ed educativo, che desiderano approfondire un metodo strutturato da utilizzare con i genitori e le famiglie.

DURATA DEL CORSO

 

Il corso è articolato in 10 ore di lezione su totale di 5 incontri
Gli orari delle lezioni sono i seguenti: 17:00 alle 19:00

  • I° Chi è il bambino?
  • II° L’educazione del figlio
  • III° Il sistema famigliare e la relazione genitori – figli
  • IV° Educare ai valori
  • V° Educazione e autorealizzazione

 

FINALITÀ

Educare ad Essere è un metodo educativo, sviluppato a partire dagli studi sulla vita prenatale e neuroscienze, nato con l’intento di rispondere alle profonde esigenze di crescita e maturazione dei bambini attraverso la promozione e il sostegno delle competenze genitoriali e educative di entrambi i genitori.

OBIETTIVI

Educare ad Essere è un metodo educativo da proporre ai genitori per accompagnarli nel far emergere nei figli le loro capacità e competenze per realizzare i motivi per cui sono venuti al mondo. Il corso permette di elaborare percorsi con i genitori per: l’accettazione del figlio come realtà; il riconoscimento del valore del figlio come persona; lo sviluppo di una relazione globale ed empatica genitore-figlio; lo scambio circolare creativo nella reciprocità propositiva.

METODOLOGIA

Il corso prevede una metodologia di lavoro attiva, durante la quale si alternano contributi teorici dei docenti, lavoro di gruppo, ascolto ed osservazione di casi, rilassamento e visualizzazioni guidate.

 

Per informazioni contattare

340.7816115

349.7746149

 

SCREENING GRATUITO NEURO-PSICOMOTORIO

 

 

screening neuropsicomotorio
valutazione neuropsicomotoria

COME SI SVOLGE?

 

Lo screening proposto al Centro “Per Mano”, viene svolto dalla Dott.ssa Francesca Giuliani, neuropsicomotricista.

 

L’incontro ha durata di circa 60 minuti, consiste in un breve colloquio con i genitori e di una prima osservazione neuropsicomotoria del bambino.

 

Questa prima fase di osservazione permette di capire se sono presenti e in tal caso quali sono, le difficoltà motorie, comportamentali e/o di sviluppo.

 

A termine dell’incontro la neuropsicomotricista comunicherà ai genitori quanto ha riscontrato e qualora lo ritenga opportuno, inviterà la famiglia ad approfondire le difficoltà emerse dal proprio bambino/a mediante una valutazione neuropsicomotoria completa.

PERCHE’ E’ IMPORTANTE FARE UNO SCREENING EVOLUTIVO?

 

Permette alle famiglie di avere un confronto con una professionista della neuropsicomotricità, quindi dello sviluppo motorio, cognitivo, linguistico e affettivo-relazionale dell’età evolutiva.

 

Consente di attivare un intervento tempestivo e precoce qualora siano presenti difficoltà nel bambino.

 

Qualora invece non siano presenti o non emergano difficoltà di alcun tipo, consente ai genitori di richiedere alcuni consigli in merito all’approccio educativo e relazionale con i propri figli.

 

INFORMAZIONI UTILI

 

Lo screening si svolgerà presso la sede del Centro “Per Mano” sito in Codroipo, via Circonvallazione Sud 74, primo piano (int 4).

 

PRENOTAZIONI

 

Per concordare l’appuntamento, contattare la Dott.ssa Francesca Giuliani:

 

  • 349 6487420;
  • Mail centropermano@gmail.com

SCREENING GRATUITI PER DIFFICOLTA’ MOTORIE COMPORTAMENTALI E DI SVILUPPO

La Dott.ssa Neuropsicomotricista Francesca Giuliani presso il Centro Per Mano🏢offre incontri individuali di valutazione per difficoltà motorie, comportamentali e di sviluppo  per bambini dai 0 ai 6 anni👫👫👫👫.

Ogni incontro avrà una durata indicativa di 45 minuti, sarà necessaria la presenza di un genitore per raccogliere delle informazioni sulla vita del bambino.

L’incontro si articolerà in due momenti:
1.breve colloquio con i/il genitori/e
2.osservazione delle dinamiche di gioco, movimento e relazione.

 

terapista della neuro e psicomotricità educativa

 

Laboratorio Metafonologico

Cos’è la metafonologia?

La competenza metafonologica è la capacità di analizzare il linguaggio parlato nelle sue componenti sonore e di manipolarle aiutando il bambino a scoprire quali sono i suoni contenuti nella parola orale per darle poi una veste scritta.

Perché un laboratorio metafonologico?

Perché lo sviluppo di adeguate abilità FONOLOGICHE e METAFONOLOGICHE rappresenta un requisito fondamentale per l’apprendimento della letto-scrittura.

Esiste una correlazione altamente significativa tra la capacità di riconoscere correttamente i suoni e la capacità di scrittura e lettura nel primo anno della scuola primaria. La scrittura infatti, non è semplicemente un’operazione grafica, ma è anche la capacità di saper analizzare la parola come sequenza di suoni.

La Consensus Conference 2010 afferma che, sostenere lo sviluppo delle abilità metafonologiche, sia la migliore strategia per prevenire e/o limitare possibili difficoltà nella letto-scrittura.

Quali sono le attività proposte durante il laboratorio metafonologico ?

  • Ascolto e narrazione di storie;
  • Riconoscimenti di rime, sillabe iniziali/finali di parole, spelling sillabico, fluenza fonemica;
  • Esercizi di categorizzazione.

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IL LABORATORIO METAFONOLOGICO VIENE ORGANIZZATO E GESTITO DALLA DOTT.SSA LOGOPEDISTA LARA GALASSO.

LE ISCRIZIONI SONO APERTE FINO AL 10 APRILE 2018.

SEGUIRA’ UN INCONTRO DI PRESENTAZIONE, DOVE VERRANNO SPIEGATE NELLO SPECIFICO LE ATTIVITA’ SVOLTE

E’ PREVISTO UN CICLO DI 6 INCONTRI, A TERMINE UNA BREVE RESTITUZIONE CON LA LOGOPEDISTA.

Dott.ssa Logopedista Lara Galasso

tel:346. 8953118

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laboratorio meta-fonologico
logopedista

LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO

Lo sviluppo del linguaggio avviene nei primi anni di vita, le prime parole emergono a 12 mesi e attorno ai 3- 4 anni i bambini comunicano con frasi ben strutturate. La tabella riportata di seguito definisce alcune tappe importanti dello sviluppo linguistico del bambino.

Possono esserci difficoltà nello sviluppo del linguaggio?

 Alcuni bambini possono evidenziare delle difficoltà nell’ acquisizione delle diverse componenti del linguaggio, come la fonologia, la semantica, la grammatica e la pragmatica. Le difficoltà linguistiche possono presentarsi in forma isolata o in associazione con altre condizioni patologiche. Queste problematiche possono derivare da un ritardo di linguaggio che può risolversi naturalmente attorno ai 30 mesi del bambino, oppure possono evolvere in un disturbo di linguaggio più strutturato.

Sono difficoltà frequenti?

 L’incidenza di queste problematiche si riducono con l’età: a 24 mesi il 15% dei bambini presenta un ritardo di linguaggio, a 5 anni l’incidenza è del 3%.
I bambini che presentano un disturbo del linguaggio sono 5-7 % in età prescolare e tendono a ridursi nel tempo con una incidenza dellʼ’1-2% in età scolare.

Quando chiedere un consulto specialistico?

Si consiglia di chiedere una valutazione specialistica quando si osservano questi comportamenti:
  • Assente o ridotta presenza del “gioco simbolico” (24-30 mesi) es.: giocare a far finta di…
  • Vocabolario ridotto (minore di 20 parole a 18 mesi, minore di 50 parole a 24 mesi)
  • Nessuna combinazione di due parole a 30 mesi
  • Ritardo della comprensione di ordini dati al bambino non troppo contestualizzati (24-30 mesi) es.: stando in cucina si chiede al bambino di andare a prendere il sapone in bagno.

Perché è importante la presa in carico precoce ?

 Il 30/40% dei casi di Disturbo specifico dell’apprendimento hanno un pregresso disturbo del linguaggio, inoltre la maggior parte dei soggetti con problemi di linguaggio presenta difficoltà nell’apprendimento della lettura e della scrittura durante la scuola primaria .
Intervenire precocemente aiuta a :
  • prevenire un disturbo più strutturato nel linguaggio e nella comunicazione;
  • ridurre lo sforzo del bambino e della famiglia per affrontare un intervento che richiede tempi lunghi di risoluzione
  • contenere il peso che il ritardo può assumere nello sviluppo successivo.

    Dott.ssa Logopedista Galasso

Fonti:

  1. Caselli, P. Casadio “Il Primo Vocabolario del Bambino”,1995
  2. Bonifacio “L’intervento con il bambino nella prima infanzia: il modello INTERACT”

PAROLACCE (Da 3 a 5 anni)

…Oggi una mamma si avvicina a inizio trattamento, sorridente mi dice che nota i miglioramenti di Luca…MA… mi sussurra all’ orecchio : “Dottoressa  abbiamo un problema con le PAROLACCE”  io sorrido prima di rispondere,  ma anticipa e aggiunge… “sono quelle molto grosse e pesanti, mi imbarazzano; come faccio”?

LE PAROLACCE PIACCIONO COSI’ TANTO PERCHE’ PROVOCANO IN ADULTI E BAMBINI SEMPRE UNA REAZIONE IMMEDIATIATA, NON IMPORTA ESSA SIA NEGATIVA O POSITIVA.

Prima dei 3 anni le parolacce pronunciate dal nostro bimbo o dai bimbi che incontriamo per strada generalmente provocano in noi adulti ilarità; superato il primo scoglio i genitori percepiscono un senso di inadeguatezza e di incapacità educativa, soprattutto se in luoghi pubblici.

E’ interessante notare che la frequenza all’ aggressività fisica verso i 3- 4 anni diminuisca, tuttavia viene compensata da un aggressività verbale (parolacce) verso i  4-5 anni.

I bambini ricorrono all’ uso di parolacce per esprimere i propri sentimenti, le proprie paure, ansie, desideri, o semplicemente per emulazione … ben presto si renderanno conto che tutto ciò produce una reazione negli adulti, e se lo scopo del bambino è quello di attirare l’attenzione, il gioco è fatto C’E’ RIUSCITO BENISSIMO.

Prima della fase scolare, quindi prima dei 6 anni il bambino è caratterizzato da un pensiero egocentrico, non possono!!!, non riescono a mettersi nei panni degli altri, l’unica prospettiva è la loro. I bambini sanno riconoscere le emozioni, sonno emozionarsi e reagire ad esse, ma non sono ancora in grado di prevedere il tipo di reazione che potrebbero scatenare, se pronunciate.

COSA POSSIAMO FARE?

  •  Non sgridiamoli, le punizioni non hanno senso a quest’età

  •  Cerchiamo di ignorarle, se siamo obbligati a bloccare l’onda in espansione, evitiamo di farlo pubblicamente, la gente non ci aiuterà in questo, ma avviciniamoci al bambino spigandogli che queste parole ora non si possono usare

  •  Forniamogli delle alternative (parole sostituibili alle parolacce)

  • Non condannate vostro figlio…se per primi siete voi a dirle.

 

Dott. Dri Vanessa