Adolescenti

Durante il periodo adolescenziale può succedere di sentirsi confusi, arrabbiati, sopraffatti da vissuti di solitudine e inadeguatezza. Non si è più dei bambini ma nemmeno degli adulti, il corpo e la mente si stanno trasformando. Si vuole trovare se stessi, al di là delle definizioni e delle aspettative dei genitori.

Pur variando in base alle caratteristiche personali, in linea generale questa fase dello sviluppo viene vissuta tra i 12 e i 18 anni d’età.

L’adolescente necessariamente va incontro ad una crisi sperimentando cambiamenti indotti dalla rapida crescita biologica e psicologica con le forti pressioni sociali provenienti dal mondo esterno.

Anche i genitori sono costretti a rimettere in discussione gli assetti rassicuranti raggiunti nel passato, che affondano le radici nei valori e nelle aspettative della famiglia di appartenenza. Cosicché l’adolescenza appare come una fase che accomuna, nella turbolenza e nella messa in discussione di tutti i componenti della famiglia. Spesso quindi, il rapporto genitore-figlio assume un carattere conflittuale.

Il servizio di consulenza offerto dalla nostra équipe si articola in alcuni colloqui di valutazione con il ragazzo, volti a individuare gli aspetti problematici e ad aiutare l’adolescente a osservare se stesso.

Adolescenti e scuola

Quando una situazione di difficoltà scolastica in adolescenza suggerisce ai genitori che ci potrebbero essere dei problemi che vanno al di là della scuola, i genitori vengono colti da una preoccupazione particolare, una preoccupazione che li spinge a cercare delle soluzioni.

È in questa situazione, solitamente che decidono di rivolgersi allo psicologo come professionista che può aiutarli a comprendere più chiaramente cosa stia succedendo e limitare la sofferenza del ragazzo e di tutta la famiglia.

Allo scopo di comprendere quali siano le problematiche sottostanti, è necessaria una valutazione della situazione con i genitori ed il ragazzo, assieme o separatamente, in base a cosa il caso suggerisce di fare.

Inoltre, nel caso sia presente un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA)un ostacolo notevole è rappresentato dall’incremento del carico di lavoro sperimentato nel passaggio alla scuola secondaria. In questi casi lo studio può risultare un’esperienza frustrante per la quantità di tempo necessaria e per l’inevitabile dipendenza dai genitori o dal tutor domiciliare.

Sofferenza in adolescenza

Esistono dei campanelli d’allarme:

  • L’ansia. L’ansia è una delle prime manifestazioni di una sofferenza emotiva importante.
    Il ragazzo non prova, nelle situazioni che lo preoccupano, quel tanto di paura che fa sentire motivati a cavarsela al meglio. È atterrito, spaventato, bloccato.
  • La vergogna.. Per un ragazzo è molto difficile sentirsi sicuro, bravo, competente e la sensazione di poter spingere gli altri a dare un giudizio positivo su di sé è fondamentale per acquisire un senso di stima personale adeguata. Negli adolescenti in difficoltà, la vergogna è un sentimento schiacciante che si accompagna alla percezione di non essere mai adeguato a nessuna situazione.
  • Come abbiamo già detto, la scuola è un luogo importantissimo per l’adolescente. Peggioramenti inspiegabili nei voti, abbandonare la scuola, insofferenza in molti casi non sono eventi banali. ragazzo sta male spesso non ha energie sufficienti per badare alla scuola. Allora, è utile iniziare a domandarsi cosa sia successo. La gestione delle emozioni può avvenire secondo modalità estreme:
  • l’autolesionismo è, soprattutto nelle ragazze, una via estrema di affrontare emozioni che sembrano ingestibili in altri modi. Ha un altro vantaggio, dal punto di vista dell’adolescente sofferente: viene fatto in privato, in segreto e dà, a caro prezzo, la sensazione di avere il controllo su quello che succede al proprio corpo e alla propria mente.
  • Il ritiro sociale (o hikikomori) è caratteristico degli adolescenti maschi. Il sentimento dominante è quello della vergogna, accompagnato dalla paura degli altri e da esplosioni ed atteggiamenti rabbiosi. Le persone in hikikomori rinunciano ai contatti con gli altri.
    Ansia, sintomi fisici, paura non permettono più a questi ragazzi di frequentare la scuola, infatti proprio questo è caratteristico del suo esordio.


Se sono presenti queste condizioni, e si possono rintracciare alcuni di questi segnali, è molto importante far chiarezza sulla situazione.

È importante, inoltre, occuparsene per tempo, allo scopo di limitarne la portata dolorosa aumentando così le possibilità di una risoluzione più semplice.